Sacconi se la sente calla.
E' ministro della salute, lui, nessuno può morire senza il suo permesso. Manco chi è già morto.
Quindi ha deciso che Eluana Englaro deve restare "viva" ancora un po', sputando sulla sofferenza di una famiglia e su una sentenza giuridica.
Quando finalmente questa triste storia stava arrivando a conclusione, Sacconi ha preso carta e penna e si è messo a scrivere: "Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale".
Ha detto Sacconi: "Ho firmato questo atto perché lo ritengo doveroso, affinché tutto il servizio sanitario nazionale, si uniformi al dovere di garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e all'idratazione".
Mi chiedo cosa c'entrino le persone "diversamente abili" con chi è ridotto da più di quindici anni allo stato vegetativo. Ma sicuramente c'è qualcosa che mi sfugge, saranno termini tecnici che io non comprendo.
Comunque, nonostante la sentenza della Corte D'Appello di Milano e la sofferenza della famiglia di Eluana, Sacconi va avanti come un treno ed è pronto a sanzionare la clinica di Udine che dovrebbe permettere a quella ragazza di andarsene in pace.
In fondo non è sua figlia, non è sua amica, manco l'ha vista mai, quindi sticazzi.
E' ministro della salute, lui, nessuno può morire senza il suo permesso. Manco chi è già morto.
Quindi ha deciso che Eluana Englaro deve restare "viva" ancora un po', sputando sulla sofferenza di una famiglia e su una sentenza giuridica.
Quando finalmente questa triste storia stava arrivando a conclusione, Sacconi ha preso carta e penna e si è messo a scrivere: "Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale".
Ha detto Sacconi: "Ho firmato questo atto perché lo ritengo doveroso, affinché tutto il servizio sanitario nazionale, si uniformi al dovere di garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e all'idratazione".
Mi chiedo cosa c'entrino le persone "diversamente abili" con chi è ridotto da più di quindici anni allo stato vegetativo. Ma sicuramente c'è qualcosa che mi sfugge, saranno termini tecnici che io non comprendo.
Comunque, nonostante la sentenza della Corte D'Appello di Milano e la sofferenza della famiglia di Eluana, Sacconi va avanti come un treno ed è pronto a sanzionare la clinica di Udine che dovrebbe permettere a quella ragazza di andarsene in pace.
In fondo non è sua figlia, non è sua amica, manco l'ha vista mai, quindi sticazzi.